IN VIAGGIO VERSO…MISSONI L’ARTE IL COLORE

È una domenica mattina di ottobre, soleggiata e calda, un giorno perfetto per vivere un’esperienza cromatica che da troppo tempo rinvio, è il mio viaggio nel mondo colorato della famiglia Missoni presso il Museo MA*GA di Gallarate, in provincia di Varese.

All’ingresso dello spazio espositivo, lungo un breve corridoio, su una parete grigia è impressa una grande scritta bianca:

“Sono pezzi da musei, ma indossateli pure”

Sembrerebbe uno slogan pubblicitario il titolo scelto da Maria Pezzi per l’articolo sulla presentazione della collezione Missoni nel 1979 e che con grande curiosità mi accompagna nella prima sala dell’esposizione Casa di Moda. L’ambiente è completamente al buio, ci sono solo quattro grandi schermi che di continuo proiettano filmati e illuminano il mio percorso. I video realizzati nel 2009 nei laboratori dell’azienda Missoni dall’artista Turco Ali Kazma mostrano alcune fasi dell’attività produttiva, un susseguirsi di fili, colori, matasse, gesti rituali e precisi, accompagnati dal suono dei macchinari. Si entra virtualmente nell’azienda, nel luogo di produzione, dove materia e colore prendono forma.

La sala Le Radici :

“Le radici chiariscono le origini della ricerca dei Missoni, le prime risorse e fonti d’ispirazione, nel campo delle arti visive e della moda”

Ci sono composizioni di segni, colori, forme geometriche, realizzate dai grandi maestri della contemporaneità europea. Mi soffermerei a lungo per cogliere le regole dell’equilibrio cromatico che percepisco in ognuna di esse, ma un enorme arazzo in fondo alla sala mi invita a proseguire verso Il colore, la materia, la forma. Entro in una grande sala poco illuminata e dalle pareti scure, ci sono enormi sacchi colmi di filati di lana, ciascuno di colore diverso: bianco, verde, viola, arancio, rosso, magenta, azzurro, giallo e bluette. Circondata dalla morbidezza della lana, mi dirigo verso l’installazione “Macchina-Mago”, definizione data da Guido Ballo al lavoro di Ottavio Missoni in occasione della mostra presso la Galleria Navigliovenezia nel 1975.

L’idea è quella di un bosco di righe…di luce policroma che con la nostra presenza possiamo attraversare…un tessuto che si materializza intorno a noi. È il fascino del colore che prende forma.”

Luca Missoni

Come in Alice nel Paese delle meraviglie mi ritrovo catapultata in un’altra dimensione, un bosco incantato di tessuti elastici, multicolori, che mi fanno scoprire la parte opposta della sala, dominata da quindici tavole che incorniciano molteplici pezzi di tessuti colorati. Un tripudio di colori che risaltano nell’oscurità.

Il colore sta prendendo forma e lo fa esplicitamente nella sala successiva, Le Forme della Moda.

Si ritorna alla luce, non più pareti cupe, ma fili colorati sospesi che fanno da cornice ai 100 abiti esposti, realizzati nel corso degli anni dalla Maison Missoni. Poco più avanti un enorme quadro incornicia nove blazer multicolorati. Percepisco un leggero sottofondo di suoni, è una Sinfonia prodotta dalle macchine tessili della fabbrica Missoni :

Il suono è come il lungo filo nella Sinfonia Tessile”

Raggiungo una piccola sala e qui mi incanto ad ascoltare i Dialoghi sul colore, di Ottavio e Rosita Missoni:

“Agli inizi eravamo famosi per le righe…” 

Il colore non ha confini di nessun tipo” Ottavio

“Senza colori non posso vivere” Rosita

“Non può esserci un mondo senza colori, è tutto colorato in giro, vedi i fiori, le farfalle…” Ottavio

“Chi l’ha detto che i colori sono 7! Ci sono i toni…” Rosita

“I colori e la materia sono le mie componenti” Ottavio

“Il viola si armonizza abbastanza bene con gli altri colori…ad esempio il viola con i verdi…” Ottavio

“Vestirsi di bianco e nero è una difesa” Rosita

“Il nero serve per far risaltare gli altri colori” Ottavio

I lavori e gli studi sul colore di Ottavio Missoni, insieme ad opere di artisti del secondo dopoguerra, colorano le pareti bianche e gli spazi del percorso espositivo. Segni, geometrie, armonie, prove colore fatte con pennarelli su fogli di carta quadrettata sono alla base delle creazioni tessili della Maison.

MISSONI-STUDIES

“Mio padre dice che un tessuto “si legge”. Si deve leggere per capire se “funziona”, tenendolo in mano o socchiudendo un pò gli occhi per isolarlo dall’ambiente, o lasciandolo cadere sul pavimento di moquette grigio scura dello studio.” 

Luca Missoni

Il mio viaggio si conclude in una sala suggestiva, La sala degli arazzi, dove si possono ammirare grandi arazzi realizzati in patchwork di tessuto a maglia. A partire dagli anni ’70, Ottavio Missoni

“li elegge come esclusiva tecnica di espressione artistica, capace di concentrare in modo peculiare gli interessi trasversali, sia nella moda che nell’arte, per materia e colore.” 

Esco fuori dal museo appagata dalle emozioni che il colore attraverso questo percorso espositivo mi ha donato, con armonia e ritmo.

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